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L’ULIVO MILLENARIO DI SANT’EMILIANO

L'ulivo millenario di Sant'Emiliano

1800 ANNI

A Bovara, minuscola frazione del comune di Trevi, località ritenuta sacra dai pagani, si trova uno dei più vecchi olivi d’Italia: l’olivo di Sant’Emiliano o, più propriamente, di S. Miliano. Si tratta di una pianta maestosa con una circonferenza del tronco alla base di 9 metri, un’altezza di 5 metri ed una circonferenza della chioma di oltre 8 metri.
Il tronco non è più intero, ma profondamente fessurato e diviso come succede agli olivi molto vecchi a causa del processo di torsione che le piante subiscono nel tempo.

Recenti indagini effettuate con l’ausilio del radiocarbonio da Guido Bonci (CNR ISAFM sez. Perugia), Luigi Campatola (Università di Napoli), Giorgio Pannelli (Istituto Olivicoltura MIPA Spoleto) e Luciana Baldoni (CNR IGV Perugia), al fine di datare questa pianta, hanno confermato che si tratta di un olivo ultra millenario (1830 +/- 260 anni), tra i più vecchi d’Italia.

L'ulivo millenario di Sant'Emiliano

IL MARTIRIO DEL VESCOVO

Dell’olivo millenario si parla in un antico codice del nono secolo, che narra il martirio di Sant’Emiliano primo vescovo di Trevi nell’anno 303 o 304 d.C.
Si legge che “lo legarono a una giovane pianta d’olivo” dove venne decapitato.
Da sempre quell’olivo è stato identificato con quello che si può ammirare nel comune di Trevi, in località Bovara, e che prende proprio il nome del vescovo.

Una pianta non comune. Soprattutto per il fatto che, pur trovandosi a bassa quota, dove gli olivi vengono ricorrentemente distrutti dalle galaverne, questo non ha subito danni da queste particolari avversità.

L'ulivo millenario di Sant'Emiliano

IL MARTIRIO DEL VESCOVO

Dell’olivo millenario si parla in un antico codice del nono secolo, che narra il martirio di Sant’Emiliano primo vescovo di Trevi nell’anno 303 o 304 d.C.
Si legge che “lo legarono a una giovane pianta d’olivo” dove venne decapitato.
Da sempre quell’olivo è stato identificato con quello che si può ammirare nel comune di Trevi, in località Bovara, e che prende proprio il nome del vescovo.

Una pianta non comune. Soprattutto per il fatto che, pur trovandosi a bassa quota, dove gli olivi vengono ricorrentemente distrutti dalle galaverne, questo non ha subito danni da queste particolari avversità.

L'ulivo millenario di Sant'Emiliano

VARIETA’ ANCESTRALE

Guido Bonci colloca geneticamente l’Olivo di Sant’Emiliano in una posizione di transizione tra l’Olivastro e il Moraiolo.
Nel comprensorio Spoletino-Ternano (rispettivamente nelle località San Tommaso e Cesi) sono state individuate almeno altre due piante affini, per cui si parla di una possibile varietà ancestrale presente in questo territorio.

In Italia ci sono solo altri tre olivi più vecchi di quello di Bovara. Il primo è a Luras in Sardegna (circa 4mila anni), il secondo è a Borgagne in Salento (tra i 4 e i 3mila anni) e il terzo a Palombara Sabina nel Lazio (circa 3 mila anni).
In ogni caso, delle quattro, quella di Trevi è la pianta ubicata più a nord.

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